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La Lista civica italiana con una nutrita delegazione ha partecipato all’incontro “Cambiare si può” tenutosi a Roma sabato 1 dicembre. La riunione, sostanzialmente una non stop, ha visto dalle 10.30 alle 16.30 ben 47 relatori dare la loro visione di quello che potrebbere essere una nuova aggregazione politica con finalità elettorali.

L’introduzione iniziale dell’ex magistrato di Torino Livio Pepino – uno dei primi firmatari dell’appello – ha ribadito l’importanza di non coinvolgere le forze politiche tradizionali e di puntare alla connessione di tutte le esperienze politiche dal basso e di movimento che si stanno diffondendo in Italia. Ovvero dare vita ad una nuova aggregazione in grado di superare le chiusure ideologiche e presentarsi con successo alle elezioni, riunendo le forze vive e appassionate della società italiana.

La Lista civica italiana è intervenuta sottolineando la necessità di far convergere – nel rispetto delle specificità di ciascuno – le forze della società civile, dei movimenti, del popolo dei referendum in un nuovo polo politico che metta al centro la persona e non l’economia. Un polo anticasta e contro la politica della finanza di Monti. Che adotti gli strumenti della democrazia diretta. LCI ha anche chiesto con forza che tutti si impegnino da subito per organizzare sia le elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise, sia quelle nazionali. Non farlo comporterebbe una minor visibilità dei valori in cui crediamo e il via libera a quelle forze di centro sinistra che ormai – al di là degli slogan di facciata – non rappresentano più gli interessi dei cittadini.

LCI ha auspicato che i partiti tradizionali non figurino tra i promotori del nuovo soggetto in quanto allontanerebbero tutti quegli italiani, che sono tanti, che vogliono un reale rinnovamento. Vogliono volti nuovi e credibili e il superamento dei vecchi schieramenti destra/sinistra. LCI ha inoltre chiesto che la nuova formazione rinnovi le modalità di fare politica. Quindi tagli gli emolumenti, limiti il numero dei mandati, elimini i privilegi.

Per avere una concreta possibilità di successo del progetto politico c’è bisogno di parlare a tutti i cittadini italiani. I diritti delle persone, i bisogni fondamentali, i beni comuni non sono patrimonio esclusivo di una sola parte politica. Appartengono a tutti. Il punto di riferimento dovrebbe essere proprio la recente esperienza referendaria che ha ottenuto una vittoria clamorosa proprio perchè ha saputo essere inclusiva e non “targata”.

Gli interventi piu’ apprezzati sono stati quelli di Luigi De Magistris e Antonio Ingroia. LCI attende che De Magistris lanci il suo movimento arancione e si smarchi dalla partitocrazia. LCI ha apprezzato il fatto che Ingroia ha dato ampia disponibilità a seguire da vicino questa esperienza.

La riunione non prevedeva un dibattito aperto su come proseguire. Dopo la relazione finale di Marco Revelli, a cinque minuti dalla chiusura dei lavori, si è votato una sua breve mozione.

La mozione approvata a larghissima maggioranza (vedi allegato) prevede che si organizzino per il 14 e 15 dicembre in ogni regione un “Cambiare si può day” in vista di una nuova riunione nazionale entro fine dicembre per fare il punto della situazione e partire definitivamente.

Durante il convegno gli organizzatori hanno più volte accennato alla creazione di un gruppo di lavoro per la gestione dei passi futuri di “Cambiare si può”. LCI auspica che questo gruppo coinvolga tutte le forze che hanno aderito all’appello.

Concludendo Lista civica italiana c’è con il suo entusiasmo e i suoi valori. Siamo ben consapevoli dei dubbi e delle difficoltà che si riscontrano quando si vogliono unire esperienze e sensibilità diverse, ma siamo convinti che è solo unendo più forze che si potrà riportare l’interesse comune al centro della politica.

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