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A dicembre 2012 nel comune di Mantova l’Associazione Civica Mantovana ha dato inizio a una raccolta firme contro il PGT della giunta Sodano . L’obiettivo è quello di spingere l’amministrazione a rivedere certe scelte di intervento urbanistico che non solo contrastano con i vincoli posti dall’Unesco ma avranno anche delle ripercussioni negative sull’attività commerciale dei negozi di vicinato. Il piano contestato prevede infatti l’insediamento in modo invasivo, in prossimità di Palazzo Te, di una grande struttura commerciale sull’area dell’ex palazzetto dello sport.

ACM, presente con il banchetto in piazza Mantegna ogni giovedì mattina e sabato, auspica il pieno sostegno all’iniziativa e la collaborazione dei cittadini, delle associazioni di categoria, di gruppi civici e comitati ma anche di forze politiche che non condividono un PGT discutibile dal punto di vista dell’impatto architettonico-ambientale e che non agevola di certo il tessuto economico e sociale locale.

Ad oggi (dicembre 2013) sono state raccolte circa 4000 firme.

Il 19 novembre 2013 è stato organizzato un incontro – con la collaborazione di Confesercenti e Italia Nostra – a cui sono stati invitati Sindaco ed assessori di competenza (purtroppo non presenti) per fare il punto della situazione, visti i tanti dubbi e interrogativi da parte dei cittadini.

Mercoledì 18 dicembre 2013 ci sarà una conferenza stampa per la presentazione di un ordine del giorno “trasversale” sottoscritto da consiglieri comunali di gruppi politici diversi per chiedere di riaprire la discussione del Pgt. Con l’occasione saranno presentate anche le firme raccolte da ACM.

Di seguito il testo della petizione:

 

All’amministrazione comunale di Mantova

Abbiamo seguito con sgomento, durante le ultime settimane, le vicende riguardanti l’approvazione del PGT che ci ha confermato i timori, già espressi in altre occasioni, circa il futuro della nostra Mantova. Una volta ancora dobbiamo constatare che il cemento inutile avanza ed incombe sulla nostra città, patrimonio Unesco. Siamo particolarmente indignati al pensiero che sia stato approvato il piano che prevede l’insediamento in modo invasivo, tale da offendere un luogo come Palazzo Te, di una struttura commerciale sull’area dell’ex palazzetto dello sport. Tale progetto ci sembra particolarmente sciagurato per diversi motivi: l’insediamento di una grossa struttura commerciale determina un impatto pesantissimo sul paesaggio, l’ambiente, il traffico e di conseguenza l’inquinamento dell’area di Palazzo Te. Ci sarebbe un aumento considerevole del traffico in una zona già fortemente compromessa e non pensiamo che la costruzione di 6 rotonde risolverebbe tale problema. Sarebbe sicuramente uno scempio paesaggistico che potrebbe pregiudicare la permanenza di Mantova nell’Unesco. Inoltre, l’apertura di un centro commerciale non sarebbe certamente di aiuto a tutte le attività commerciali presenti nella zona, compresi i negozi di vicinato. Chiediamo pertanto che tale progetto sia ripensato in tutti i suoi aspetti e venga preparato, in alternativa al semplice abbattimento, un piano di utilizzo del vecchio palazzetto dello sport, tenendo presente l’indiscutibile e prioritaria salvaguardia del paesaggio circostante un’opera d’arte come Palazzo Te.

 

 

Ecco le dichiarazioni di ACM in merito alla petizione:

 

Quella di ACM non è una protesta fine a se stessa, una battaglia contro questo o quel supermercato (un’analoga petizione è stata fatta anche nel Comune di San Giorgio in collaborazione con Confesercenti in merito al nuovo insediamento della struttura commerciale Martinelli). Tutte le nostre iniziative (ad esempio la raccolta firme per la difesa dell’area ex lago Paiolo, per cui sono state raccolte ben 12.000 firme) vanno considerate come una precisa presa di posizione ALTERNATIVA a un’idea di sviluppo economico che per anni si è basato sulla cementificazione, sulla distruzione di terreno agricolo, sullo sfruttamento sconsiderato delle risorse ambientali, con tutte le evidenti ripercussioni negative che oggi purtroppo stiamo toccando con mano. Da cittadini possiamo dire che le 4000 persone che hanno firmato la nostra petizione prendono le distanze da un certo modo di amministrare il territorio che non ha saputo valorizzare i punti di forza di una meravigliosa città come Mantova patrimonio dell’Unesco. Invece di puntare sull’agroalimentare, sul turismo e i servizi, sui beni artistici e culturali, sulle piccole-medie imprese di qualità, ci ritroviamo con un tasso di inquinamento ambientale tra i più elevati al mondo, con grandi aziende che non garantiscono più continuità produttiva, con negozi di vicinato stritolati dalla concorrenza della Grande Distribuzione. La crisi economica si deve affrontare partendo dal locale; i cittadini vogliono una svolta, un cambiamento reale, proposte politiche serie con una visione strategica lungimirante che coniughi il lavoro con la sostenibilità ambientale e sociale.


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