16 luglio 2013
Qual è la maniera migliore e più semplice per pareggiare un bilancio? Aumentare le entrate? No, diminuire le uscite. Quello che in Italia pochissimi sono riusciti a fare. Lista Civica Italiana ritiene indispensabile razionalizzare la spesa pubblica, con coraggio e determinazione. Lo Stato non può per far quadrare i conti aumentando continuamente la pressione fiscale, il che non fa altro che diminuire i consumi e quindi la produzione e l’occupazione ad essa connessa. Bisogna diminuire le spese. Con raziocinio però, individuando delle priorità e non partendo dalle spese sociali, come ha fatto il governo Monti. Per Lista Civica Italiana i capitoli di bilancio da ridurre sono innanzitutto quello relativo alle spese militari perchè crediamo che la guerra nel ventunesimo secolo non possa più essere considerata una opzione percorribile; occorre poi eliminare le inefficienze e gli sprechi che gravano su alcuni ambiti del settore sanitario; dire basta alle grandi opere, che oltre ad essere un ambito di scarsissima trasparenza e regolamentate da leggi “all’italiana” (si pensi alla bufala del project financing) sono estremamente impattanti sia sul bilancio dello stato che sull’ambiente che per l’Italia è una risorsa strategica; ridurre in maniera drastica i costi della politica (stipendi, vitalizi, scorte, auto blu, consulenze e privilegi) e le società a partecipazione pubblica.
Per quanto riguarda i costi della politica è necessario uscire dalla logica secondo cui sono gli stessi politici a determinare il proprio stipendio: l’orizzonte deve essere quello della proposta di legge di iniziativa popolare “Quorum zero più democrazia” promossa anche da LCI, ovvero devono essere i cittadini a definire gli emolumenti di chi ricopre cariche pubbliche. Infine, il sistema dei rimborsi elettorali ai partiti va completamente ridefinito e così la rendicontazione e i bilanci degli stessi: il tutto senza intaccare la possibilità per i meno abbienti di fare politica. Non è vero che la coperta dello Stato è sempre troppo corta. È alla politica disonesta che fa comodo far credere che sia così. Quello che è certo è che la coperta dei cittadini, quella sì, sta diventando troppo corta. Tagliare la spesa si può e si deve. Certo, occorrono impegno, volontà politica e partiti che pensino veramente al bene comune.