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27 settembre 2024.

Riportiamo di seguito la traduzione della relazione di Heba Aly su Linked-In . Nella foto sopra Heba Aly e Dan Perrel (tra i promotori della UN Charter Reform Coalition) durante la conferenza da New York di giovedì 19 settembre. Se ti interessa far parte della UN Charter Reform Coalition puoi scrivere a info@listacivicaitaliana.org .

Heba Aly, con la quale Lista Civica Italiana ha  organizzato un incontro italiano il 7 luglio, fa parte del gruppo promotore della UN Charter Reform Coalition. Questa coalizione è stata presentata il 9 maggio 2024 in occasione della UN Civil Society Conference a Nairobi e che ha l’obiettivo di creare una rete mondiale per promuovere la riforma dell’ONU. Ecco il testo di Heba Aly.

“Questi giorni a New York hanno cambiato le carte in tavola per il movimento che vuole riformare la Carta delle Nazioni Unite, in modo che “Noi, il Popolo” otteniamo la governance globale che meritiamo.

Giovedì 19 settembre, il Global Governance Forum ha lanciato il suo rapporto “A Second United Nation Charter”, con proposte per una nuova Carta, con Martin Kimani Ann Linde Global Challenges Foundation María Fernanda Espinosa Garcés: di seguito il link per scaricarlo in inglese https://lnkd.in/dW58sPG6 (Qui invece una sua prima traduzione non ancora perfettamente revisionata e impaginata da noi, Ma il meglio è nemico del bene…)

Sabato 21 settembre, la nostra coalizione per la riforma della Carta delle Nazioni Unite, appena lanciata, ha ospitato un evento a margine del Summit delle Nazioni Unite sul futuro con Maja Groff, Rebecca Shoot, Natalia N. Aishwarya Machani, Mark Malloch-Brown e Mary Robinson della Fondazione Elders: https://lnkd.in/dmuc3jvn

Lunedì 23 settembre, insieme a Brenda Chikwe Mofya, Augusto Lopez-Claros, Fergus Watt, Tim Murithi, Andreas Bummel, ho pubblicato questo articolo su Al Jazeera Media Network in cui si chiede di riscrivere la Carta delle Nazioni Unite: https://lnkd.in/dv6R-Bu6

E oggi il Presidente brasiliano Lula da Silva ha lanciato l’appello a riformare la Carta all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Estratto di seguito: https://lnkd.in/dh8Xwzv3

Oh, e la Coalizione ha lanciato il suo nuovo sito web su Linked-In! https://lnkd.in/dCG_dWbb

Carissimi, l’entusiasmo sta crescendo!

“La Carta delle Nazioni Unite, che sta per compiere 80 anni, non è mai stata sottoposta a una riforma completa… L’impostazione attuale della Carta non permette di affrontare alcune delle sfide più urgenti dell’umanità.

Quando l’ONU è stata fondata, comprendeva 51 nazioni. Oggi sono 193!   Molte nazioni erano sotto il dominio coloniale quando l’ONU è stata fondata: non avevano voce in capitolo sui suoi obiettivi e sul suo funzionamento.

È ora di reagire con forza a questa situazione… Gli aggiustamenti una tantum non sono sufficienti. Dobbiamo pensare di rivedere e revisionare la Carta in modo completo.

La riforma dovrebbe includere i seguenti obiettivi:
– Trasformare il Consiglio Economico e Sociale nel principale forum per affrontare lo sviluppo sostenibile e la lotta al cambiamento climatico.
– Rivitalizzare il ruolo dell’Assemblea Generale, anche in materia di pace e sicurezza internazionale.
– Rafforzare la Commissione per il consolidamento della pace
– Riformare il Consiglio di Sicurezza, con particolare attenzione alla sua composizione, ai metodi di lavoro e ai poteri di veto, al fine di renderlo più efficace e rappresentativo della realtà contemporanea.

L’esclusione dell’America Latina e dell’Africa dai seggi permanenti del Consiglio di Sicurezza è un’eco inaccettabile delle pratiche di dominazione del passato coloniale.

Non mi illudo della complessità di una riforma come questa, che si scontrerà con l’interesse cristallizzato a mantenere lo status quo. Richiederà un enorme sforzo negoziale. Ma questa è la nostra responsabilità.

Non possiamo aspettare un’altra tragedia mondiale, come la Seconda Guerra Mondiale, per poi costruire una nuova governance sulle sue macerie. La volontà della maggioranza può persuadere coloro che si aggrappano alla cruda espressione e ai meccanismi del potere”.

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Testo Originale

These few days in New York have been game-changing for the movement to reform the United Nations Charter, so that “We the People” get the global governance we deserve.

On Thurs, Global Governance Forum launched its “Second Charter” report, with proposals for what a new Charter could look like, with Martin Kimani Ann Linde Global Challenges Foundation María Fernanda Espinosa Garcés: https://lnkd.in/dW58sPG6

On Sat, our newly launched UN Charter Reform Coalition hosted an event on the sidelines of the UN Summit of the Future with Maja Groff, Rebecca Shoot, Natalia N. Aishwarya Machani, Mark Malloch-Brown & Mary Robinson of The Elders Foundation: https://lnkd.in/dmuc3jvn

On Mon, with Brenda Chikwe Mofya, Augusto Lopez-Claros, Fergus Watt, Tim Murithi, Andreas Bummel, I published this article in Al Jazeera Media Network making the case for re-writing the UN Charter: https://lnkd.in/dv6R-Bu6

And today, Brazilian President Lula da Silva made the call to reform the Charter at the UN General Assembly. Excerpt below: https://lnkd.in/dh8Xwzv3

Oh, and the Coalition launched its new website! https://lnkd.in/dCG_dWbb

Momentum is growing, people!

“About to turn 80, the United Nations Charter has never undergone comprehensive reform… The Charter’s current version fails to address some of humanity’s most pressing challenges.

When the UN was founded, we were 51 countries. We are now 193 countries. Several countries were under colonial rule when the UN was founded. They had no say over its goals and functioning.

It is time to react vigorously to this situation… One-off adjustments are not enough. We need to think about reviewing and revising the Charter comprehensively.

The reform should include the following goals:
– Transforming the Economic and Social Council into the main forum for dealing with sustainable development and the fight against climate change
– Revitalizing the role of the General Assembly including in matters of international peace and security
– Strengthening of the Peacebuilding Commission
– Reform of the Security Council, focusing on its composition, working methods and veto powers in order to make it more effective and representative of contemporary realities.

Excluding Latin America & Africa from the permanent seats of the Security Council is an unacceptable echo of domination practices from the colonial past.

I have no illusions of the complexity of a reform like this, which will face crystalized interest in maintaining the status quo. It will require enormous negotiation effort. But that is our responsibility.

We cannot wait for another world tragedy, like World War II, to only then build a new governance on its rubbles. The will of the majority can persuade those who cling to the raw expression and mechanisms of power.”

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