Lista Civica Italiana,avendo seguito da vicino e cercato di contrastare gli effetti della protervia di coloro che hanno occupato abusivamente le istituzioni nel Governo e nel Parlamento, ritiene utile fare una disamina delle ultime legislature, tutte caratterizzate dal giogo volutamente ignorato dai media costituito da una fitta rete di lacci e lacciuoli imposti dai trattati internazionali che iniziano col trattato di Versailles del 1919 e che mettono l’Italia in una condizione di sudditanza.
Nell’attuale situazione politica così confusa la tendenza preponderante tra gli elettori è quella di affidarsi ai richiami di chi grida più forte o di chi impone la propria individuale personalità come strumento indispensabile per il rilancio dell’Italia.
LCI sullo scenario politico italiano vede purtroppo:
– politici ormai decotti che hanno già generato disastri a non finire e che riescono a convincere ancora larghe porzioni di elettorato, timoroso di perdere ciò che comunque perderanno se continueranno a votare costoro.
– giovani politici arroganti che hanno dimostrato ampiamente la loro inadeguatezza politica con le loro sconfitte e che, nonostante tutte le loro evidenti menzogne, riemergono, grazie a media compiacenti, come il “nuovo inarrestabile che avanza”.
– il diffondersi della sfiducia in una buona metà dell’elettorato, composto anche da persone che hanno capito che è del tutto superfluo partecipare al gioco di chi si è già fatto le regole a proprio favore.
– una serie di promesse elettorali irrealizzabili ed economicamente insostenibili che sono la prova di come larga parte di italiani e italiane non siano sufficientemente preparati/e per poterne cogliere l’insostenibilità.
LCI ricorda inoltre che l’attuale legge elettorale con la quale andremo a votare il 4 marzo è incostituzionale(1).
Alcuni gruppi stanno dando l’indicazione di non andare a votare per dimostrare il dissenso rispetto a questa classe politica che fa di tutto per blindarsi in parlamento e per rendere impossibile la partecipazione attiva dei cittadini e l’accesso alle istituzioni a nuove forze politiche.
Lista Civica Italiana crede invece che occorra andare a votare magari facendo mettere a verbale che la scheda è incostituzionale.
LCI invita a NON VOTARE i partiti che hanno preparato i trucchi e i trabocchetti con l’obiettivo di riproporre le larghe intese, allo scopo di rifare un’altra legge elettorale incostituzionale, visto che il “Rosatellum” verrà presto dichiarato incostituzionale dalla Consulta, e per tornare a nuove elezioni in autunno, con l’intento di giungere finalmente a un governo che abbia il supporto numerico dei due terzi del parlamento e che possa così affossare definitivamente anche la parte normativa della nostra Costituzione. I partiti che hannno votato il Rosatellum sono i partiti della maggioranza PD e Alternativa-Popolare, oltre a Forza Italia Lega Nord e ALA-Scelta Civica, il gruppo del senatore Denis Verdini. Hanno votato contro Movimento 5 Stelle, Articolo 1-MDP e Sinistra Italia-Possibile.
LCI non intende nemmeno menzionare i partiti che si rifanno in varie forme all’ideologia fascista in quanto incostituzionali come incostituzionali sono tanti altri provvedimenti di questi ultimi vent’anni che purtroppo vengono acriticamente accettati tra le leggi dello stato.
LCI ritiene doveroso evidenziare un ulteriore punto: esiste una coalizione di destra, ma non esiste una coalizione di sinistra visto che il PD ormai pratica politiche neoliberiste e ha tentato di smantellare la nostra Costituzione con risibili pretesti quali la governabilità e la velocità nel fare le leggi…
L’area orientata a sinistra ancora una volta ha perso una bella occasione per creare una “coalizione” a partire dalla proposta fatta a giugno del 2017 da Anna Falcone e Tomaso Montanari al teatro Brancaccio. Purtroppo quella proposta conteneva delle ambiguità perché da un lato aveva l’obiettivo di creare una forza politica per l’attuazione della Costituzione ( e questo avrebbe permesso di accogliere un ampio arco di forze), dall’altra si proponeva di ricostruire un gruppo politico di sinistra. Tutto ciò ha spinto alcuni piccoli partiti di sinistra a forzare la mano per imporsi vedendo in quella proposta un’occasione per il proprio rilancio; si è così creata una situazione di stallo e la proposta iniziale è stata ripresa e portata avanti da Potere al Popolo.
LCI pensa che sia tempo di rimettere in discussione il ruolo dei partiti e la loro funzione e tornare alla politica “alta” considerato che i partiti tradizionali sono diventati consorterie per assicurare carriere ben retribuite a pochi privilegiati, per spartire i fondi pubblici tra “amici” e per dar seguito alle politiche neoliberiste. Queste politiche comportano (e hanno comportato) la svendita dei gioielli di famiglia dell’Italia e una progressiva riduzione della sovranità del popolo. Tutto ciò genera, purtroppo, un processo che é sempre più difficile invertire.
Per quanto riguarda una vera e propria indicazione di voto LCI è sinceramente imbarazzata perché tutti i partiti che “rimangono” hanno comunque pecche o carenze. Chi sono? Il M5S, Potere al popolo, Liberi e Uguali.
Un’ultima considerazione. Cosa occorre fare quindi per poter pensare di superare il neoliberismo? Secondo LCI non ci sono scorciatoie. Occorre impegnarsi per far aumentare il livello di partecipazione e di consapevolezza civica degli italiani, per creare reti aperte per fare politica tra gruppi affini radicati sui territori, per attuare progetti concreti per sostenere le fasce sociali a rischio, per far conoscere la miriade di progetti già realizzati in Italia che generano benessere e serenità, per creare una società in generale più resiliente. Senza un titanico e tenace lavoro di questo genere ogni proposta è destinata a dissolversi.
Non è più tempo di leader salvifici né di gruppi e associazioni recintati nei loro orticelli.
E’ per questo che LCI chiede a tutte le persone generose e consapevoli di sostenere questo difficile percorso. Senza una forte e determinata partecipazione dal basso di cittadini e cittadine protagonisti/e LCI continuerà ad essere un semplice gruppo di “liberi pensatori”.
Nota 1. Riportiamo un estratto di un articolo di Felice Besostri, (l’avvocato che nel 2014 ha fatto parte del gruppo che ha vinto il ricorso presso la Corte Costituzionale contro il Porcellum) dove si elencano i motivi di incostituzionalità: “Soprattutto in campagna elettorale oltre a indicare come votare e chi votare va trasmesso il messaggio che questa legge elettorale, imposta con 8 voti di fiducia dal Governo, è incostituzionale per voto congiunto e liste bloccate, pluralità di candidature, assenza di scorporo per far contare i voti nel maggioritario due volte ed eleggere i candidati nei collegi uninominali in numero maggiore di quello che spetterebbe rispetto alla quota proporzionale”.