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Nell’ambito della campagna per una legge elettorale rispettosa dei/delle cittadini/e pubblichiamo questo interessante contributo di Ugo Genesio – già magistrato e segretario generale dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario. Leggetelo e diffondetelo! Il link alla campagna per una legge  elettorale rispettosa dei cittadini/e e della Costituzione è qui  http://www.listacivicaitaliana.org/?p=7222

Il progetto di legge in via di approvazione definitiva sotto il nome di “italicum” è gravemente lesivo della sovranità popolare che sta alla base della democrazia e che è solennemente proclamato dal primo articolo della nostra Costituzione: e ciò non solo e non tanto per la sottrazione ai cittadini del pieno ed esclusivo diritto di scegliere i loro rappresentanti in parlamento, ma anche e soprattutto per lo scandaloso premio di maggioranza che, grazie al salvifico effetto del cosiddetto ballottaggio fra i due partiti più votati, entrambi minoritari, andrebbe comunque necessariamente all’uno o all’altro a prescindere dal numero dei voti effettivamente conseguiti in termini assoluti e percentuali. Così un partito che abbia ricevuto dagli elettori anche solo il 25 per cento dei consensi può aggiudicarsi, attraverso il furbesco espediente del ballottaggio, una straripante maggioranza del 55 per cento, venendo così palesemente alterato il risultato del voto espresso dagli elettori e distorto il principio democratico di rappresentanza nel quale si traduce la sovranità popolare. Ora è proprio questo effetto distorsivo dell’esito del voto che risulta nettamente individuato e denunciato dalla Consulta nella decisione con cui è stato dichiarato incostituzionale il cosiddetto “porcellum” e che non viene affatto corretto nel progetto governativo in discussione, ove anzi lo stesso vizio si ripropone persino aggravato.

Vi è un altro aspetto sorprendentemente ignorato nei dibattiti in corso sull’”italicum” ed è la chiara violazione dell’articolo 48, secondo comma, della Costituzione che dispone che “Il voto è personale ed uguale, libero e segreto”. Voto uguale vuol dire esattamente che un pari peso deve essere riconosciuto al voto di ogni elettore. Ne segue l’illegittimità costituzionale, per palese contrasto col principio di uguaglianza, di una legge elettorale congegnata in modo tale per cui il voto del cittadino Rossi possa valere, in forza del premio di maggioranza, il triplo o anche il quadruplo di quello del cittadino Verdi.

Occorre allora prendere atto che l’insistito obiettivo del premio di maggioranza, del tutto sconosciuto in altri paesi ma da noi purtroppo abbastanza condiviso o comunque accettato da quasi tutte le forze politiche, non ha e non può avere altro scopo ed effetto che quello di sminuire il ruolo del parlamento, che si riduce a sollecito esecutore delle decisioni del governo, o meglio del suo capo, in forza di maggioranze blindate sotto il rigido controllo del partito di volta in volta al potere. A questo preciso e ben definito obiettivo concorrono in modo coordinato, per un verso, la concentrazione del legislativo in un’unica camera deliberante, per altro verso, la riaffermata pratica dei parlamentari “nominati”, e in questa linea vanno letti anche i sistematici richiami alla disciplina di partito da osservare nelle votazioni, in palese dispregio del disposto dell’articolo 67 della Costituzione per cui “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

Un così pesante strappo alle regole consolidate della democrazia parlamentare si cerca di giustificare nel nome di una pretesa esigenza istituzionale di governabilità, parola e concetto del tutto sconosciuti in altri paesi democratici e anche da noi fino a una ventina di anni fa. Ma l’esperienza delle vicende politiche seguite alle ultime tre elezioni svoltesi col sistema del “porcellum” dimostra al contrario che il premio di maggioranza, lungi dal garantire la cosiddetta governabilità, costituisce invece un concreto ostacolo all’instaurazione di governi stabili e produttivi. Il governo Prodi, nato dalla vittoria dell’Unione nel 2006, si dissolse dopo appena due anni per contrasti insanabili fra i partiti alleati portando, nel 2008, ad elezioni anticipate in cui la coalizione di centrodestra ottenne grazie al premio un’ampia maggioranza. Questa maggioranza tuttavia non è riuscita ad evitare, tre anni più tardi, la crisi dirompente del governo Berlusconi, sostituito da un governo di emergenza fino alle (parimenti anticipate) elezioni del 2013: dalle quali peraltro nessuno è uscito vincente nonostante il premio, sì che ne è nato un governo dipendente dall’anomalo sostegno dell’opposizione per il suo programma di riforme istituzionali e perciò esposto a profonde critiche e gravi divergenze all’interno dello stesso partito di maggioranza.

Diciamocela tutta. Si dice “governabilità” per non dire limitazione del potere del parlamento, presidenzialismo mascherato, un capo del governo in grado di decidere senza i necessari freni e contrappesi: di fatto, avvio latente di deriva autoritaria. Sono strumenti preordinati allo scopo l’unica camera realmente deliberante, i parlamentari nominati, il sostanziale svuotamento della sovranità popolare per l’eliminazione del principio di rappresentanza, l’abnorme premio di maggioranza al partito “a vocazione maggioritaria” o “partito della Nazione” come futuro partito unico. Come non vedere nelle riforme in corso questa chiarissima direzione di marcia?

 

Descrizione delle linee generali dell’iniziativa, se volete fare di più!

Vi proponiamo di aiutarci a:
– firmare e far firmare la petizione al Presidente della Repubblica (che trovate qui http://www.listacivicaitaliana.org/?p=7222)
– scrivere ai giornali, ai blog, sui siti, intervenire a programmi radiofonici per suscitare dibattito
– volantinare in loco (vedi bozza del volantino che è scaricabile da questa pagina  http://www.listacivicaitaliana.org/?p=7222 )
– mandarci una foto con una didascalia mentre siete attivi come “cittadini/e protagonisti”
– creare dei gruppi di lettura della Costituzione, gli italiani non la conoscono!

– mandare il seguente messaggio con twitter:

No a Italicum: firma petizione x una legge elettorale che rispetti i cittadini http://www.listacivicaitaliana.org/?p=7222

In particolare:

1) se siete singoli/e cittadini/e potete:
– scaricare il volantino, fotocopiarlo e distribuirlo nel vostro luogo di residenza, inoltrarlo via internet
– firmare e diffondere la petizione che trovate alle pagina sopra citata
– scrivere ai giornali /blog /siti e/o intervenire nelle trasmissioni per manifestare il vostro pensiero circa la legge elettorale, twittare

2) se fate parte di una associazione/gruppo/movimento politico
Proponete al vostro gruppo di aderire a questa campagna e – se possibile – di partecipare attivamente. Per comunicare l’adesione scrivete a info@listacivicaitaliana.org il nome del vostro gruppo (e il sito – se lo avete- così renderemo cliccabile il nome). Verrete inseriti alla pari nell’elenco degli aderenti. Se vi fa piacere potete adattare i nostri testi e metterli sul sito del vostro gruppo.
La vostra associazione potrà poi fare le stesse iniziative previste per i singoli al punto 1

Per ora alla Rete per una legge elettorale rispettosa dei/delle Cittadini/e hanno aderito:

ANPI Crescenzago (Zona 2 – Milano), ANPI Nicolai Bujanov (Cavriglia – Arezzo) ,   ANPI – Sezione di Nova Milanese (Monza e Brianza) ,   Associazione Civica Mantovana, Associazione Energia Felice , Associazione Buonsenso e legalità , Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Decidiamolo insieme,  Ecoistituto del Veneto “Alex Langer” , Le forme della politica, Lista Civica Italiana, Movimento Consumatori , Partito Umanista , Prima le persone , Rete delle alternative , VeneziAmbiente

 

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