Sentite la necessità di rinnovare la Lombardia e non siete soddisfatti dalla attuale offerta politica? Pensate che i beni comuni siano temi trasversali e indipendenti dal colore politico? Vi piacerebbe partecipare alle prossime elezioni regionali in Lombardia da cittadini protagonisti con una lista di cittadinanza assolutamente nuova per modalità, contenuti e indipendenza dai partiti tradizionali? Vorreste far emergere una voce diversa in occasione delle prossime elezioni lombarde?
Se questo progetto vi interessa siete invitati alla riunione a
Milano sabato 22
via Copernico 9 sala S.Ambrogio
dalle 9.30 alle 13.30
(uscire dalla stazione centrale o da MM2 Centrale, andare a destra in piazza 4 Novembre, prendere la via privata Gasparotto, attraversate via Copernico: vi trovate davanti il civico 9, edificio di mattoncini rossi)..
Confermate la vostra presenza a r.brambilla@mclink.it (aggiungendo il vostro indirizzo Skype) così dimensioniamo il panettone e le bevande ;-)
Sabato insieme a voi vogliamo valutare la possibilità di fare due cose: una un po’ folle e una di sicuro più facile.
La prima è di partecipare come LCI alle prossime elezioni regionali con una nostra lista. Per fare questo ci vuole spirito lillipuziano= lavoro a rete, tanto entusiasmo e un po’ di organizzazione.
La seconda è di creare un gruppo diffuso in Lombardia capace di fare pressione e di influenzare l’andamento delle prossime elezioni regionali e nazionali.
Il lavoro che faremo servirà come minimo da rodaggio per le future occasioni e per farci conoscere . In calce vi abbiamo riportato alcune informazioni per permettervi di farvi una idea dal punto di vista di cosa significa dare vita ad una lista regionale.
Invitate i vostri amici delle varie province lombarde. E’ vero che siamo sotto Natale, ma se non cogliamo questa occasione per altri 5 anni sarà la stessa musica…
Venite!!! Auguri a tutti!
Lara Benazzi Lista civica italiana (Mantova)
Roberto Brambilla LCI (Monza)
Luca Broggio coordinatore regionale LCI (Milano)
Fabio Regis LCI (Milano)
Angela Vincenzi Associazione Civica Mantovana (Mantova)
Sabato ci troviamo quindi per parlare di una lista di cittadinanza, distante dai partiti tradizionali, che metta al centro la persona e non i mercati…
C’è ancora un discreto stato di incertezza che aleggia intorno al futuro di “Cambiare si può” e al il Movimento Arancione (che venerdì prossimo – a Roma – probabilmente imbarca alcuni personaggi noti della politica, cosa incompatibile con gli appelli di Cambiare si può, di Alba e della Lista civica italiana),
Tutto questo fermento ha fatto passare in secondo piano la possibilità di fare un quarto polo indipendente dai partiti per la regione Lombardia.
La Lista civica italiana (LCI) è già un raggruppamento di liste civiche, di gruppi e di associazioni che collaborano a livello paritetico e ha un marchio registrato, un conto corrente postale, uno statuto e una chiara carta di intenti frutto di una meditata condivisione tra molti soggetti ecc. che ha alcune rappresentanze a Como, Mantova, Milano, Monza, Brescia.
LCI è’ disponibile a fare da facilitatore/catalizzatore del processo, ovviamente non a fare tutto!!!
Obiettivo principale e programma:
Sui programmi diremmo che ormai le idee nei “nostri mondi” sono abbastanza chiare, non ci dovrebbero quindi essere grandi problemi: i filoni portanti potrebbero essere lo stop al consumo di suolo, la riconversione ecologica dell’economia, la legalità e la lotta alle mafie e alla corruzione, l’aiuto alla scuola pubblica e alle reti di economia solidale, una sanità non privatizzata, la democrazia diretta da affiancare alla rappresentativa per dare più voce ai cittadini, ecc.
Insomma la persona deve stare al centro della politica, non i grandi affari di pochi! In ogni caso il programma sarà condiviso tra i partecipanti.
La cosa in generale che manca nei programmi (anche dei gruppi che si dicono innovativi! ) è il punto su come fare politica occorre quindi
proporre e praticare una “modalità radicalmente” e dunque:
- chi intende candidarsi deve essere disponibile a ridurre della metà gli emolumenti previsti, a fare la rotazione (il mandato di 5 anni va diviso da tra un max 5 persone e un min di 2 o 3: ovviamente è difficile che si arrivi al consigliere…). I soldi del finanziamento pubblico devono coprire le spese “vere e documentate” la parte restante viene utilizzata per finanziare progetti proposti da associazioni lombarde; le decisioni su cosa/chi finanziare devono essere prese da un gruppo misto formato da persone credibili e impegnate sui territori. Nella commissione LCI non ha la maggioranza. Lo spirito è che i soldi dei cittadini tornino ai cittadini. Comunque è tutto emendabile da parte vostra.
- far capire che i cittadini che non vogliamo leader e che i leader invece sono loro. Ciascuno deve prendersi la sua fetta di “responsabilità democratica” grazie all’introduzione della democrazia diretta da affiancare alla democrazia rappresentativa. Ricordo che LCI è tra i promotori della campagna www.quorumzeropiudemocrazia.
org per la quale sono state già raccolte 50.000 firme per un progetto di legge per cambiare la costituzione e dare ai cittadini gli stessi strumenti degli svizzeri. - aprirsi ai giovani per dare rappresentanza al futuro!
Condizioni: o siamo consci che si tratta di una occasione unica per “illuminare l’Italia” e quindi in ogni provincia (almeno 8 su dodici sono necessarie) si crea un comitato che contribuisce in modo convinto al lavoro comune o non è assolutamente pensabile che poche persone si ammazzino di lavoroper questo grande obiettivo.
Candidature:
- Siano caratterizzate da un riconosciuto impegno in iniziative, comitati, associazioni o altri organismi coerenti con le finalità e gli obiettivi condivisi;
- Non siano espressione di semplici aggregazioni di sigle, organizzazioni o partiti e facciano invece prevalere una connotazione decisamente innovativa, democratica, partecipata, ugualitaria e soprattutto legata ai territori;
- Possano esibire competenze di ordine sociale, ambientale o tecnico tali da garantire un lavoro proficuo in caso di una loro elezione; devono essere sostenute da almeno due lettere di gruppi locali che attestino la loro “credibilità” ;
- Non siano soggetti a procedimenti giudiziari o a condanne di qualsiasi grado per reati di ordine patrimoniale, fiscale, contro la pubblica amministrazione o che comportino la violazione della dignità altrui
- Si impegnino a discutere con le assemblee dei territori a cui fanno riferimento le scelte politiche con cui svolgeranno il loro mandato, a rispettarne le indicazioni, a accettare una riduzione dei compensi del 50% e degli emolumenti loro destinati
- La loro eventuale rielezione sia limitata a due soli mandati.
Alcuni dati su cui riflettere. Quante firme dobbiamo raccogliere per provincia? Quanti candidati ci vogliono?
Ecco le prime informazioni necessarie per poter presentare una lista per le prossime elezioni regionali.
Se le elezioni saranno il 17 febbraio dovremo presentare le liste e le firme entro il 18/19 gennaio (giorno più giorno meno). Le liste provinciali e le liste regionali dei candidati devono
essere presentate ai rispettivi Uffici centrali dalle ore 8 del 30° giorno sino alle ore 12 del 29° giorno antecedente la data fissata per la votazione
Per partecipare alle elezioni basta essere presenti in 8 province su 12 . Ovvio però che nelle province in cui non ci si presenta non si è sulle schede elettorali e quindi non i prendono voti.
Poiché il consiglio regionale è stato chiuso in anticipo occorre la metà delle firme.
La firma degli elettori deve avvenire su apposito modulo (ci sono appositi fac simile) recante il contrassegno di lista, il nome e cognome, il luogo e la data di nascita dei candidati, nonche’ il nome, cognome, luogo e data di nascita del sottoscrittore e deve essere autenticata da uno dei soggetti di cui all’articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53 (lo trovate in calce); deve essere indicato il comune nelle cui liste l’elettore dichiara di essere iscritto. Nessun elettore puo’ sottoscrivere piu’ di una lista di candidati.
Liste provinciali
Nr. max e min di candidati – abitanti della provincia (cens 2001) – numero di firme da raccogliere per la presentazione.
Milano 21 (minimo 7) 2.975.637 2.000 – 3.000 Tribunale Milano —> 1200
Brescia 8 (minimo 3) 1.108.776 2.000 – 3.000 Tribunale Brescia —> 1200
Varese 6 (minimo 2)
Monza e della Brianza 5 (minimo 2) 731.573 1.750 – 2.500 Tribunale Monza —-> 1000
Como 4 (minimo 2)
Pavia 4 (minimo 2)
Mantova 3 (minimo 1)
Cremona 2 (minimo 1)
Lecco 2 (minimo 1)
Lodi 1 (minimo 1)
Sondrio 1 (minimo 1)
attribuite esclusivamente ai notai e che siano previste dalla legge 6 febbraio 1948, n. 29, dalla legge 8 marzo 1951, n. 122, dal testo unico delle leggi recanti norme per la elezione alla Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e successive modificazioni, dal testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, e successive modificazioni, dalla legge 17 febbraio 1968, n. 108, dal decreto-legge 3 maggio 1976, n. 161, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 1976, n. 240, dalla legge 24 gennaio 1979, n. 18, e successive modificazioni, e dalla legge 25 maggio 1970, n. 352, e successive modificazioni, i notai, i giudici di pace, i cancellieri e i collaboratori delle cancellerie ((delle corti di appello)) dei tribunali e delle preture, i segretari delle procure della Repubblica, i presidenti delle province, i sindaci, gli assessori comunali e provinciali, i presidenti dei consigli comunali e provinciali, i presidenti e i vice presidenti dei consigli circoscrizionali, i segretari comunali e provinciali e i funzionari incaricati dal sindaco e dal presidente della provincia. ((Sono altresi' competenti ad eseguire le autenticazioni di cui al presente comma i consiglieri provinciali e i consiglieri comunali che comunichino la propria disponibilita', rispettivamente, al presidente della provincia e al sindaco)). 2. L'autenticazione deve essere compiuta con le modalita' di cui al secondo e al terzo comma dell'articolo 20 della legge 4 gennaio 1968, n. 15. 3. Le sottoscrizioni e le relative autenticazioni sono nulle se anteriori al centottantesimo giorno precedente il termine fissato per la presentazione delle candidature.