Questo dice la politica italiana ai suoi cittadini/e.
Con i continui condoni la politica ha abituato chi ha grandi somme da pagare ad aspettare il prossimo, tanto il tempo passa, le multe sono basse e alla fine il risparmio sarà sostanzioso.
Non lo diciamo noi, cittadini con senso civico e difensori della Costituzione, lo dice la relazione della Corte dei Conti tenuta dal Presidente Squitieri nei giorni scorsi: “la prospettiva di condoni e sanatorie rende autolesionistico pagare correttamente tutte le tasse. Anche perché i controlli sono pochi, le multe esigue e le sanzioni penali restano spesso inapplicate“.
Inoltre secondo il Presidente c’è una ingiustificata quanto grave sperequazione tra il livello di contribuzione del lavoro dipendente e di pensione e quello derivante del lavoro autonomo, la normativa fiscale è spesso contraddittoria e mal coordinata, “adottata sulla spinta di emergenze contingenti e quasi mai inquadrata in una strategia di lungo periodo di contrasto all’evasione”.
Infine, sottolineano i giudici contabili, la contraddittorietà della lotta all’evasione è colpa della politica, la “Tax compliance”, ovvero il sistema di politiche indirizzate a garantire un corretto comportamento da parte dei/delle contribuenti, non funziona.
Una bocciatura senza appello per tutti i governi che da quaranta anni a questa parte si sono succeduti.
Lista Civica Italiana – Cittadini Protagonisti (LCI) condanna il ricorso all’ennesimo condono e chiede a tutti i cittadini di mobilitarsi contro questo segno di resa totale da parte dello Stato nei confronti degli evasori fiscali e vero e proprio colpo di spugna su illeciti e reati commessi da quanti hanno esportato e continuano ad esportare capitali all’estero invece di reinvestirli in attività produttive nel paese.
Le statistiche dicono che, in concomitanza di un condono, le entrate tributarie subiscono una flessione, a conferma del fallimento di questo sistema normativo e sanzionatorio e della impostazione della Agenzia delle Entrate.
LCI invita i cittadini onesti a non arrendersi e a collaborare per chiedere l’ attuazione della Costituzione che attraverso l’art. 53 consente di ottenere una equa redistribuzione del carico fiscale, come voluto dai costituenti ben 67 anni fa.