In estrema sintesi: occorre fare rete lavorando insieme su obiettivi che accomunino e continuando a discutere su ciò che non è condiviso.
Dopo un giro di presentazione di tutti i presenti, la Associazione “Articolo 53” (http://www.articolo53.it) ha fatto una presentazione del perchè l’articolo 53 sia tanto importante per l’attuazione della Costituzione, soprattutto per gli aspetti riguardanti la solidarietà e la giustizia sociale.
In sostanza detto articolo prevede che :
Ciascun cittadino/a concorra alle spese pubbliche “in ragione” della (ovvero “esclusivamente sulla base di” ) effettiva capacità contributiva. La capacità contributiva è data dalla somma dei redditi comunque conseguiti dedotte tutte le spese per il mantenimento decoroso del/della cittadino/a e del nucleo costituito dalle persone fiscalmente a carico.
1. Il concorso avvenga in modo che il carico fiscale sul singolo cittadino sia progressivo. Quindi da un lato occorre correggere, in sede di calcolo della imposta, gli effetti regressivi derivanti dai tributi indiretti e da altre tasse, e dall’altro occorre applicare aliquote crescenti al crescere della capacità contributiva ,
2. Emerge con evidenza che gli italiani, non conoscendo la Costituzione ed i principi di solidarietà sociale cui essa è ispirata, sono da sempre facile preda di politici che promettono piccoli benefici economici (come l’eliminazione dell’ICI o gli 80 euro al mese per alcune fasce di lavoratori). Emerge anche che, attualmente, non meno dell’85% del gettito fiscale è a carico di pensionati e lavoratori dipendenti (si tratta di 38 milioni di cittadini). La situazione è però analoga nel settore del lavoro autonomo, dove la ingiustizia è ancora più grave ed è generata dalla anomalia rappresentata dai sistemi fortettari che nel tempo (dal 1973) si sono succeduti fino a giungere agli Studi di Settore. Innanzitutto questi sistemi rappresentano una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (siamo di fonte ad un secondo sistema fiscale, diverso in natura e normativa rispetto a quello che vale per i lavoratori dipendenti). In più siamo di fronte ad una “determinazione su base statistica di una presunta capacità contributiva”. Questo produce quegli squilibri tra categorie di persone e tra territori che i Costituenti hanno cercato di superare proprio attraverso l’Art. 53.
Inoltre questi sistemi, sostanzialmente bocciati anche da sentenze della Cassazione tendono a favorire, nella catergoria degli “autonomi”, i soggetti più forti perché si possono permettere affermati studi di consulenza tributaria e quindi sono avvantaggiati rispetto ai piccoli imprenditori. Tutto ciò genera una forma di concorrenza sleale per cui, i grandi evasori in grado di occultare milioni di euro di imponibile, possono disporre di consistenti fondi neri con i quali mettono fuori mercato centinaia di piccoli professionisti che sono costretti a chiudere la attività se non peggio.
Dal punto di vista operativo si stabilisce di organizzare incontri in tutto il territorio nazionale per far conoscere l’art. 53 agli italiani e si decide di organizzare prima delle vacanze un incontro di formazione sull’art.53 aperto a quanti vogliano diffondere nei loro territori documentazione e informazioni.
Durante la discussione sull’art. 53 è emerso che da un lato la campagna sull’art 53 è di grande interesse per i cittadini in quanto porta equità fiscale ma non risolve il problema della finanziarizzazione dell’economia e dei suoi perversi effetti sulle società umane. Citare almeno il tema della separazione bancaria potrebbe essere un utile compromesso in quanto la stabilità delle banche tutela il cittadino risparmiatore inoltre come tema è di facile comprensione. Si rinvia comunque ad una più precisa definizione della campagna sull’art. 53
A tutti i rappresentanti dei movimenti presenti è stata consegnata una copia del CD dal titolo “Come cambiare il Paese attraverso la Attuazione della Costituzione“ 1
I lavori della mattina si concludono alle 13.15.
La riunione riprende alle 14.45
Nel pomeriggio si parla della possibilità di dare vita ad una sorta di Comitato di Liberazione Nazionale, inteso come organismo liberamente costituito e aperto a tutte le forze, le organizzazioni e gli enti territoriali che, indipendentemane dalle posizioni politiche, siano però accomunati dal desiderio di dare attuazione al progetto che Padri e Madri Costituenti hanno inserito nella Costituzione.
Condizioni imprescindibili per la partecipazione a questo organismo sono :
La condivisione degli obiettivi legati ad un effettivo cambiamento della situazione in Italia, in modo che si possa giungere ad una democrazia improntata a principi di equità, giustizia sociale, uguaglianza, libertà.
* La disponibilità ad attivarsi con un impegno fattivo e propositivo per la attuazione della Costituzione. Impegnarsi quindi in uno sforzo comune (politico e culturale) mai tentato prima per creare le condizioni che concretizzino la centralità della persona, che conducano non al semplice riconoscimento formale ma alla sostanziale garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo e della donna sia come singolo/a che nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e che mettano tutti di fronte alla necessità di adempiere ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale
* L’adozione di nuove modalità per fare politica e in particolare l’attenzione ad adottare tutte le misure per non diventare una nuova casta.
* Durante la fase di costruzione di questo organismo il nome “Comitato di Liberazione Nazionale” o la sua forma abbreviata “CLN” andranno utilizzati per lanciare un segnale riconoscibile in tutte le realtà territoriali. Nelle successive fasi, occorrerà porsi le questioni tecnico-giuridiche legate all’utilizzo stabile di questi nomi.
Tutti sono stati concordi nel dire che ci troviamo in una fase di emergenza democratica che vede il progressivo sgretolamento dei diritti civili accompagnato da un pericolosissimo stato di torpore civico degli italiani “distratti” dai media e/o impegnati a sopravvivere alla situazione di crisi economica diffusa. L’approvazione dell’Italicum ne è una ulteriore conferma.
Dal dibattito emerge che una vera uguaglianza sociale, politica, giuridica ed economica tra uomini e donne richiede contestualmente la giustizia di genere e ciò è possibile solo se viene costantemente costruita attraverso la doppia prospettiva di donne e uomini che propongono, si confrontano e lavorano insieme integrandosi costruttivamente, in modo da perseguire benefici che conducano a una reale giustizia per tutti i generi.
Emergono altresì la necessità e l’urgenza di coinvolgere i giovani e la centralità delle relazioni umane. Alcuni partecipanti auspicano l’avvio di una stagione referendaria (temi possibili: Italicum, Job Act, legge Del Rio sulle province, ecc.). Emerge che occorre fare una accurata valutazione delle forze disponibili prima di intraprendere iniziative così impegnative.
Per quanto riguarda la forma organizzativa c’è una notevole convergenza – in questa fase – a lavorare insieme con un grande rispetto gli uni degli altri, confidando che il comune sentire e gli elementi definiti come “Condizioni imprescindibili” ai punti precedenti costituiscano una barriera contro mercenari e cercatori di poltrone che nulla hanno a che vedere con questo progetto.
Dal dibattito emerge anche il problema del “come comunicare con i/le cittadini/e”. La notevole concentrazione dei media che crea una sorta di censura permanente e la nostra scarsità di mezzi economici richiede l’individuazione di metodologie alla nostra portata. In questo senso si fa presente che è stata sperimentata con successo una modalità informativa che sarebbe possibile attuare nuovamente se riuscissimo a riunire qualche centinaio se non migliaio di enti nel CLN. Si tratta del volantinaggio sincronizzato. In occasione di una campagna condivisa da tutti, alcuni esperti scrivono un testo per un volantino. A livello locale i gruppi aderenti al CLN lo fotocopiano personalizzandolo con il loro logo e aggiungono quello del CLN (o ciò che sarà) e lo distribuiscono nell’arco di 7 – 10 giorni al max.
500 volantini per 1000 enti = 500.000 volantini su un argomento specifico distribuiti da persone note e credibili localmente.
POSSIBILI AREE DI LAVORO COMUNE
Per quanto concerne le aree di lavoro comune, alla luce di quanto emerso dal dibattito, si individuano i seguenti settori:
– Creazione di lavoro nell’ambito della sostenibilità
– Diffusione della conoscenza della Costituzione come base per una vita migliore dei cittadini e, in particolare, dell’articolo 53 come motore economico per l’attuazione degli obiettivi di solidarietà e giustizia sociale. A questo lavoro può essere affiancata la diffusione della conoscenza degli strumenti di democrazia diretta a livello locale in modo che i cittadini si abituino a praticare la democrazia.
– In questo ambito si decide di organizzare la “Prima settimana della Costituzione” costituita da una serie di incontri pubblici in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno 2015 (vedi nota in calce).
– La lotta alla regolamentazione e alla normalizzazione della prostituzione come un lavoro, che viene proposta attraverso il tentativo di abrogare la legge Merlin. La prostituzione è stata definita come una violazione dei diritti umani al Parlamento europeo. Tassare la prostituzione equivarrebbe a legittimare lo sfruttamento delle condizioni di povertà e schiavitù anziché lottare per il rispetto dei diritti costituzionali delle persone, delle donne in particolare. La richiesta del rispetto dell’articolo 41 della Costituzione sulla libera impresa, che non deve essere a danno della società ad esempio con pubblicità di tipo sessista.
– Legge elettorale – vista come strumento strategico per l’organizzazione del sistema rappresentativo dei cittadini – e provvedimenti per un miglior funzionamento della democrazia in Italia
Ovviamente la decisione di collaborare alla formazione di questo nuovo Comitato di Liberazione sarà oggetto di discussione all’interno dei vari gruppi presenti (ivi ricomprendendo Lista Civica Italiana che terrà la sua Assemblea Nazionale il 10 maggio)
Nota sulla settimana della Costituzione. In sostanza si tratta di reperire alcuni costituzionalisti di alto livello e di metterli in contatto con le sedi locali in grado di organizzare un evento locale. Il centro organizzativo reperisce i relatori di alto livello mentre la sede locale organizza l’evento e ne cura la comunicazione,
Nota 1 Chi è interessato, può scaricare il contenuto al link https://sites.google.com/site/articolo53/lezioni-di-economia/coma-cambiare-il-paese