Lista Civica Italiana nel 2014 ha firmato un accordo di collaborazione con la Fondazione Commercialistitaliani, fondazione costituita da esperti commercialisti che passano al setaccio il comportamento del governo in materia di fiscalità e adempimenti.
LCI è lieta quindi di diffondere il loro comunicato del 20 aprile 2016.
F24 telematico… F24 cartaceo… più che semplificazione caos
Molti aderenti a questa Fondazione, in qualità di privati cittadini, ci chiedono di farci portavoce di una legittima e semplice richiesta: poter pagare le imposte e i tributi presenti nel modello F24 direttamente in banca, se di importo complessivo non superiore ad euro 3.000.
Spesso non sappiamo rispondere alle loro domande sul perché dell’esistenza di complicazioni fiscali anche a loro carico, ma una cosa è certa. In Italia è estremamente difficile anche pagare le tasse, il che, oltre ad essere irrazionale, appesantisce la vita.
Semplificare necesse est quindi. Secondo un comune dizionario della lingua italiana, la semplificazione è la riduzione (delle cose) in aspetti o in elementi semplici e consiste nel renderle più facili eliminando complessità e complicazioni.
Due concetti alla portata di tutti con l’unica eccezione del legislatore fiscale italiano che si ostina ad ignorarli. E mentre tutto cambia e si annunciano enfatiche inversioni di rotta, quando si tratta di adempimenti fiscali non c’è niente che tenga: inventare complicazioni (meglio se inutili e ancor meglio se a danno dei cittadini più deboli e degli anziani) è un impegno irrinunciabile. Una triste abitudine assurta quasi a specialità della casa.
Il colpevole, nel caso di specie, è l’art. 11, comma 2, del D.L. 66/2014 il quale ha disposto che TUTTI i contribuenti italiani, a partire dal 1° ottobre 2014, non avrebbero più potuto recarsi ad uno sportello bancario per pagare imposte e tributi con modello F24 di importo complessivo superiore ad euro 1.000, ma avrebbero dovuto farlo esclusivamente in via telematica. Lo stesso decreto ha altresì stabilito una identica modalità anche per cifre inferiori, in presenza di compensazioni fra importi debito e importi a credito.
Niente più file alla posta o in banca per pensionati e massaie, ma… mano al portafoglio e via ad acquistare computer, programmi, stampanti, carta e toner. E poi ancora, di corsa ad aprire nuovi conti correnti per la felicità del mondo bancario, vero ideatore di questa ennesima pugnalata al petto dei cittadini.
Una vera e propria semplificazione!
L’alternativa al fai-da-te con computer e stampanti, consiste nel delegare l’incombenza e pagare (il servizio) per poter pagare (le imposte).
Tale essendo la non bella situazione, abbiamo sperato che durante l’iter di approvazione della Legge di Stabilità 2016, il comma 898 dell’art. 1, che ha previsto l’innalzamento della soglia limite per la circolazione del contante (da mille a tremila euro), disponesse altrettanto per il modello F24. Invece niente.
Riteniamo quindi necessario, insistere nel richiedere a favore dei privati cittadini senza partita Iva, l’estensione dell’obbligo dei pagamenti tramite modello F24 telematico solo nei casi in cui l’importo superi Euro 3.000,00 e quindi, nei casi in cui tale importo risulta inferiore a tale limite, concedere la possibilità di effettuare pagamenti con modello F24 cartaceo.
Ancona, 20.04.2016
FONDAZIONE COMMERCIALISTITALIANI Raffaella Crescentini