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Indipendentemente dalla decisione di votare o di astenersi il 25 settembre, insieme a numerose altre associazioni e gruppi, Lista Civica Italiana invita tutte e tutti a recarsi ai seggi per far verbalizzare la propria protesta contro il Rosatellum unitamente a due moduli con le motivazioni dettagliate. Tutta l’iniziativa (moduli da stampare, istruzioni e testo personalizzabile da inviare ai propri contatti) è descritta nei dettagli sulla prima pagina del sito della Rete per la politicità sociale, Rete che ha lo scopo di diffondere nuove idee e nuove pratiche circa le modalità di fare politica e, in particolare, di contribuire a creare “politicità sociale“.
ATTENZIONE Integrazione  del 25 set 2022 Ci dicono che in qualche seggio c’è un po’ di resistenza alla verbalizzazione della protesta. . Molti hanni risolto invitando il segretario a chiamare l’ufficio elettorale che certamente dirà che la protesta da parte dell’elettore/elettrice è legittima. Portatevi le istruzioni in cui sono citati gli articoli di legge che dimostrano la legalità dell’iniziativa. E’ opportuno restare per vedere che il segretario abbia firmato la verbalizzazione della vostra protesta. Non vi devono lasciare alcuna ricevuta Fine dell’Integrazione.
Questa protesta nasce dal fatto che con un pretesto o con un’altro e con una determinazione degna di miglior causa,  in Italia si stanno pian piano  smantellando i diritti costituzionali. Questo processo di degrado è ben rappresentato dalla legge elettorale. In trent’anni siamo passati dal Porcellum all’Italicum (sanzionati dalla Corte Costituzionale) e ora al Rosatellum che è una legge innanzi tutto incomprensibile, con meccanismi che portano a eleggere candidati e sostenere partiti che potrebbero essere sgraditi all’elettore o all’elettrice. In altre parole si tratta di una legge truffaldina che non ci permette di scegliere liberamente chi vogliamo ci  rappresenti in Parlamento. Queste leggi di fatto non sono pensate con la finalità di far funzionare bene le istituzioni, ma con quella di dare più potere alle segreterie dei partiti col risultato che questi si chiudono sempre più nel palazzo mentre la popolazione resta esclusa dalle decisioni riguardanti il suo futuro.
Purtroppo anche la miglior legge elettorale possibile non risolverebbe i problemi del sistema istituzionale italiano perchè i veri problemi stanno nelle forme con cui la politica è organizzata, forme che essendo molto carenti fanno sì che problemi urgenti come la sanità pubblica, la scuola, la salvaguardia del territorio, la lotta alla mafia  vengano enunciati e mai risolti da decenni.
Anche adesso in occasione delle elezioni del 25 settembre, è facile constatare quanto (interessata?) insensibilità ci sia verso le forme della politica.
I partiti, credendo di attrarre voti e rinunciando in tal modo ad una loro fondamentale funzione di stimolo e di crescita civica, nei programmi snocciolano lunghi elenchi di  obiettivi concreti (i contenuti) ma nessuno di loro parla del problema delle forme che potrebbe essere affrontato inserendo nei programmi:
– approvazione di una legge per normare i partiti (manca dal ’48),
– approvazione di una legge elettorale (possibilmente da costituzionalizzare per renderla più difficilmente modificabile dalla maggioranza di turno) che restituisca alla cittadinanza i diritti costituzionali,
– revisione dei regolamenti parlamentari,
– miglioramento dell’informazione pubblica creando almeno un canale dove ci sia una totale indipendenza dei giornalisti e delle giornaliste,
– inserimento nei programmi delle scuole della formazione alla politica e alla politicità sociale
– programmi di educazione alla politica e alla politicità sociale per tutta la popolazione
– sostegno ai corpi intermedi (ad es. i partiti, quelli veri!) per permettere alla cittadinanza di fare politica attiva (quindi a titolo di esempio: utilizzo di sedi anche a rotazione, fornitura di attrezzature per fare comizi, utilizzi di teatri per particolari riunioni, servizi a basso costo per la stampa di volantini, ecc.).
Per approfondire questi temi rinviamo alla lettura di questo documento che vi preghiamo di far circolare.
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